L'ulivo selvatico: caratteristiche

Seguendo il filo dei ricordi dei nostri padri, che elogiavano le grandi proprietà organolettiche del suo olio, abbiamo fatto dell’ulivo selvatico il nostro punto di forza.

Le origini di questo ulivo si perdono nel tempo. Nessuno sa come è nato, la memoria è scomparsa. Rimane però vivo e presente sulle nostre colline e noi abbiamo voluto riportarlo in vita attraverso una difficile riproduzione in talea.

Albero: la pianta è dotata di buona vigoria e ha un portamento assurgente. La chioma è ampia con rametti esili ed eretti che diventano penduli con il carico della vegetazione e dei frutti. Le foglie, di dimensioni medio-piccole, sono lancelolate, corte e ristrette. Il loro colore è verde grigiastro sulla pagina superiore e grigio-argenteo in quella inferiore

Frutto: le olive, di forma ellissoidale, sono di piccole dimensioni (1,0-1,5 gr.), ristrette alla base e con apice arrotondato. In prossimità della raccolta l’epidermide delle drupe è violaceo-rossastra con lenticelle ben fitte ed evidenti che sono una caratteristica della cultivar. La maturazione è tardiva a scalare sulle piante.

Aspetti generali: la varietà è presente sulle prime colline cesenati da tempo immemorabile. E’ autocompatibile, caratterizzata da una precoce entrata in produzione e da una produttività elevata e costante nel tempo. La cultivar è molto rustica ed ha mostrato un’ottima resistenza ai più comuni parassiti vegetali e animali dell’ulivo, quali rogna dell’ulivo e mosca olearia. La pianta ha anche una buona resistenza alle basse temperature invernali.

Olio: L’olio da ulivo selvatico si caratterizza per il suo profumo di mallo di mandorla acerba e di foglia di pomodoro, il suo gusto marcatamente amarognolo e piccante, l’alto contenuto di polifenoli, che dona forza e struttura anche ad altri oli  più “morbidi”, come l’olio da cultivar frantoio, correggiolo  o leccino.